La fede di un granello di senape,
figura del Regno,
non l'ho ricevuta nell'anima mia,
perché fossero spostate le montagne perverse.
Nemmeno, simile agli uccelli del cielo,
mi sono posato sui rami del precetto,
dove le anime si riposano,
eredi del santo Tabernacolo dei cieli. (...)
Sono divenuto lievito senza forza e invecchiato,
e non, secondo la parabola, quello che fa lievitare:
il lievito che la donna ha nascosto nella pasta,
come la Chiesa, tuo mistero.
Quel lievito, infatti, è stato prima preso da Te;
grazie a lui furono avvertiti i Cori di lassù;
e quando alla nostra massa, venuta da Adamo,
si è unito intimamente, tutto è lievitato.
Io ne sono privato, io solo, nei due casi
per ciò che è della luce ineffabile della Sapienza;
Degnati di rendermi nuovamente partecipe,
voglia Tu ridonarmi ciò che ho perduto.