Come i giovani delle diverse religioni possono contribuire alla coesione sociale? Su questo si sono confrontati i delegati dei leader delle religioni presenti in Italia che si sono ritrovati a Roma, il 20 e 21 febbraio, per ragionare sulle difficoltà che ostacolano la coesione e su quali possibili sinergie possono invece essere promosse per superarle. La riunione del Tavolo interreligioso Giovani si è svolta in vista dell’incontro dei leader religiosi del 25 giugno 2025 e del Simposio delle religioni in programma nel 2026. “L’obiettivo è stato quello di portare il contributo dei giovani a questi due prossimi appuntamenti, con la consapevolezza di dover umanizzare l’umano e avendo un’attenzione ai processi di educabilità”, spiega don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. “Un vero laboratorio di umanità”, lo definisce don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, per il quale “l’ascolto delle varie voci permette di scoprire che tutti abbiamo radici che attingono da un’unica linfa”. “In questi giorni, abbiamo potuto condividere elementi di convergenza, fatiche, ma anche slanci di speranza, a partire dal desiderio di una vita bella per l’umanità”. Inoltre, aggiunge, “queste occasioni di confronto aiutano a interrogarsi sulla propria identità e dunque ad andare alle radici della propria fede”.
Come è ormai consuetudine, anche questo incontro si è svolto secondo il metodo della conversazione spirituale, che è stata guidata dalla teologa Giuseppina De Simone.
I giovani delle diverse religioni per la coesione sociale
Scritto il 21/02/2025
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Si è svolta a Roma, il 20 e il 21 febbraio la riunione del Tavolo interreligioso Giovani, composto dai delegati dei leader delle diverse religioni presenti in Italia.